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venerdì 2 settembre 2016

Io NON sono Charlie Hebdo

Io NON sono Charlie Hebdo! La si finisca di difendere questi cialtroni! I giornalisti e i vignettisti di Charlie Hebdo NON sono eroi della libertà di informazione come vogliono apparire! Innanzitutto, bisogna ricordarsi che ci sono voci abbastanza affidabili, secondo le quali la rivista sarebbe stata acquistata dai Rothshild..http://www.rischiocalcolato.it/2015/02/charlie-hebdo-le-coincidenze-ebraiche-di-maurizio-blondet.html.
Inoltre, è una assoluta menzogna, quella, secondo la quale Charlie Hebdo avrebbe fatto satira, indistintamente su tutte le religioni. La religione ebraica non è stata quasi mai oggetto di satira (forse per il Sionismo di alcuni dei suo redattori e della proprietà), ed anzi in uno dei pochi casi, un vignettista di nome Maurice Sinet venne licenziato per "antisemitismo", a fronte di una battuta innocua sulla ebraicità della fidanzata di Sarkozy junior. http://www.nextquotidiano.it/sine-vignettista-licenziato-charlie-hebdo-per-antisemitismo/.
Inoltre, non bisogna dimenticare ciò che accadde nel 2000 alla giornalista Mona Chollet, che venne licenziata per aver protestato contro le dichiarazioni di un suo collega del Charlie Hebdo, Val che aveva definito i Palestinesi "non civilizzati http://lmsi.net/L-opinion-du-Patron.
Premesso, che ci sono delle mancanze da parte dello Stato Italiano e qualora non ci fossero state, i danni del terremoto sarebbero stati minori; ma chi li autorizza ad irriderci? Chi autorizza vignettisti, cittadini di uno Stato che si fa fare attentati da falsi gelatai, che la fanno in barba a decine di poliziotti; a denigrarci e deriderci? Era proprio necessario calcare la mano su un episodio del genere, in cui sono morti circa 300 INNOCENTI? La Satira deve avere un suo limite, a maggior ragione la satira di quelli che prendono solo determinate categorie come bersaglio e non altre (gli Ebrei Sionisti) per intuibili motivi.
L'ulteriore "spicchio" di ipocrisia attorno al famigerato Charlie Hebdo, la si può rinvenire nei social networks; Tommaso Longobardi, un utente Facebook, ha pubblicato una vignetta che deride Charlie Hebdo come "risposta" alla pessima vignetta sul terremoto di Charlie Hebdo..
Inutile dire come tale vignetta gli sia stata subito rimossa...
Oltre alla ipocrisia che pervade l'operato di tale rivista di "satira", bisogna soffermarsi anche sull'eventuale ruolo che è stato dato a Charlie Hebdo nel processo di mondializzazione.
A gennaio 2015, la moda dei "je suis" partì proprio con Charlie Hebdo, tutta la stampa radical chic ed atlantista concentrò tutti i suoi sforzi per far apparire tale attentato come "scontro di civiltà", scontro tra cattivoni islamici e buoni laicisti e libertari, Islam contro Occidente.
Il disegno, anche a fronte dei Soros leaks, appare abbastanza chiaro: creare guerre di religione al fine di rendere più accettabile l'idea di una religione ecumenica, mondiale, una religione necessaria per instaurare il famigerato Nuovo Ordine Mondiale.
Io non sono Charlie Hebdo, non sarò mai solidale con un giornalaccio pedina del mondialismo.
Piuttosto #jesuisTommasoLongobardi censurato da Facebook che censura la sua vignetta ma, paradossalmente, non quella di Charlie Hebdo

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